Cowards, holy whores
Destroy your sickening dogmas”
Nei momenti più disparati, a me viene da ridere. Giuro. Anche adesso che la mia vita mi sta scivolando tra le dita, scivolando, tra le dita, e sulla pelle, la vita, chissà se un giorno sarà davvero mio disegno tutto questo, adesso, rido.
Poi, alle volte, sento il vuoto e mi immagino il profumo del mare nel cervello, una Musica nella testa in una strada promiscua al silenzio, nel cervello, e il mare, un odore che non si può raccontare, tutto questo, Musica, silenzio, mare e odore, io che comincio a piangere, così, dal nulla, nel nulla, per tutti o per nessuno, forse solo per me, o per niente, mi è capitato di piangere perché il niente era troppo per me, da spegnere come una candela, con un profumo che si chiama Musica. Mentre aspetto che qualcuno riceva una lettera che io non ho mai inviato, ma che ho scritto, e ho tenuto tra le mani la vita che poi è scivolata via, mentre aspetto che qualcuno che se è andato via ritorni.
C’è chi dice che è tutta colpa mia.
Un volontario bagno nel freddo, quando nella mia testa vedo e sento il mare.
Mi ci infilo dentro, mi aspetto che il freddo diventi abitudine, mentre inizia a girare la Musica, col vento sulla testa e l’acqua ovunque. La Musica, un ricordo e le parole. Le parole. Qualcuno, alle volte, deve dirti cose che conosci già e tu devi stare lì a sentirle, immaginarti tra le mani un mondo che non esiste più e tenerlo segreto. Difenderlo. Difenderlo e urlarlo. Urlare un segreto.
- Mi salverai?
- Ci sto provando.
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