lunedì 1 marzo 2010

Laying - Der Abschied

Ho scoperto che c'è un posto nella mente dove il presente si incontra con il passato e iniziano a parlarsi.
 
Ho scoperto che l'unico modo per vivere bene è essere morti.
 
Ho scoperto che in questo mondo non è possibile amare.
 
Ho scoperto che l'unica cosa vera è l'istinto e io lo seguirò, a costo di morire. Ancora.
 
Ho scoperto che c'è un posto nella mente dove il presente si incontra con il passato e iniziano a distruggersi.

I’m
Laying
Here… Oh, So Peaceful.
In Serene
Harmony
I’m Dreaming,
Yet I Feel Awake.
I’m Dreaming,
Yet I Am Awake.

Ho scoperto che c'è un posto nella mente dove il presente si incontra con il passato e iniziano a parlarsi.
0…- Te stesso. Un infinito mondo. Infinito. Ogni tanto si unisce ad un altro, spesso collide. Spesso crolla su sè stesso. E poi c’è il giorno dopo per ricominciare. Un nuovo sole. Una nuova luna. Una nuova vita ed armonia. E tutto gira. Gira. Di nuovo. A volte, inspiegabilmente si ferma. Frena. Poi riparte, più velocemente.
    Allora ti alzi un giorno e pensi che tutto quello sia finito.
Eppure sai, sai dentro, che ricomincerà.
Cosa?!

"Uccidetevi...!
(Ma nell'unico modo in cui non è possibile morire...)
Non respirate...!
(In un attimo sarete soli con voi stessi...)
Resistete...!(?)"

Penso spesso a casa, a casa “mia”. Adesso che me ne sono andata è ri - “diventata” mia. Perché le cose diventano di qualcuno, e come ci diventano così se ne vanno… Se ne vanno i pensieri, se ne vanno le emozioni, se ne vanno addirittura i ricordi, in un modo che tu non hai deciso, in un posto che tu non hai deciso. Allora ti chiedi chi sei tu, se “tu” sei ed hai qualcuno e qualcosa che è solo tuo, che è tuo, che lo è e che sempre lo sarà.
Ti guardi intorno, allora, e guardi i tuoi oggetti, le cose che dovrebbero rifletterti. Ti guardi intorno e vedi le persone a cui, fino a cinque minuti fa, hai detto “ti voglio bene”, ti guardi intorno e vedi di fronte a te la persona a cui, fino a cinque minuti fa, hai detto “ti amo”, e adesso non la riconosci più. Non la senti più. E’ diventata un ricordo lontano, e adesso riesci a guardarla con indifferenza, la guardi con freddezza. Se ne va e tu non sai se dirgli resta qui, e per fare che? Per essere, insieme, chi? Per riempirci di schifezze che non ci sono appartenute e che non ci apparterranno, cose che poi diventano schifezze, perché tu stai male allora tutto fa schifo, stai bene e tutto diventa bello, e superfluo, perché non è tuo, non fa parte di te, non è dentro di te, perché tu non hai un cazzo di niente, hai solo questo fottuto cervello che gira e non decidi tu di chi innamorarti, hai le parole, le puoi scrivere, quelle sono tue, quelle sì che sono tue, decidi tu come farle diventare, in che modo devono fare male, in che modo, bello o brutto, devono colpire, se devono colpire.
Un giorno è così, l’altro è diverso. E’ cambiato. Il prima devi cancellarlo, te lo devi scordare, col presente non ha un cazzo a che fare, e per quanto uno voglia sbatterci la testa per far tornare tutto come prima non può. ‘Sto cazzo di presente non si tiene niente né del passato, né del futuro, è un fottuto attimo che decide per sé. Basta una parola sbagliata, o anche giusta, e anche il cervello inizia a decidere per sé, anche cose che non vuoi, decide di dire cose che non vuoi. E tu non sei più padrone di un cazzo, no. Non lo sei mai stato. Perché se una parte di te decide da sola, senza di te, anche una sola volta, tu non lo sei mai stato, e tutto in quel momento è di qualcun altro, hai gli occhi, puoi guardare, puoi assistere, puoi ammaestrarti, puoi tirare testate contro il muro e la situazione comunque non cambia di una virgola.
 
Il silenzio.

Ho scoperto che l'unico modo per vivere bene è essere morti.
I…- L'odio. L'odio represso. L'odio costante. L'odio perenne. Contro tutti, contro tutti quelli che mi hanno fatto male. Già. L'odio verso tutti, che non potevo sfogare. No. L'unica via d'uscita, l'unica cosa che mi faceva stare meglio era tagliarmi. Il sangue. Il mio sangue. Mi tagliavo e non odiavo più. Tutta quella merda che avevo dentro usciva. D*****e… usciva. Ora ho il braccio massacrato.

“Interminabile il viaggio per arrivare dove si è già.
Tutto quanto credevo essere solo ideale
- Utopia -
Una mera illusione immateriale
Qualcosa con cui tenere viva questa vita
Atrofizzata nei propri giorni
Si rivela pura realtà.
Lunica.
[…]
Io sono in te, mi senti?”
 
Ho scoperto che in questo mondo non è possibile amare.
II…- Ancora una notte insonne, ancora un´alba che illumina la terra e spegne le stelle.
I rumori della strada hanno spezzato il silenzio: ora non riesco più a sentire la pioggia che cade.
Non posso più nascondermi nel buio, non posso più nascondermi in un angolo di questa casa a pensare... e a sentirmi sicura.
La luce ha portato via la mia quiete, ha illuminato me stessa in modo che tutti possano vedere cosa sono, possano sentire cosa sento.

“...Mi senti?
E allora perchè comunicare quando tutto questo è già noto?
Parlare da soli non vuol dire forse essere pazzi?”

III…- Mi sono accorto che io condivido momenti della mia vita con delle persone, ma non divido niente di me stessa con nessuno, nemmeno con me stessa.
Io sono la persona di cui mi sento più delusa, anche di questo mi sono accorta.

IV…- Vento… freddo. Un cielo nero.
La notte che viene.
La pioggia.
La spiaggia.
L’attesa.
Un pensiero.
Uno sguardo triste.
La rabbia e un uomo che si accascia al suolo, in lacrime.
Le sue grida.
Il pianto.
Le orme disegnate sulla sabbia bagnata, spazzate via piano dal vento.
Un lamento.
L’acqua gelida e i vestiti bagnati.
Il buio.
Il sangue.
 
V…- Il vento.
Il buio.
La mente vuota.
Il silenzio e una canzone. Anathema. Angelica.
Ed allora il silenzio è silenzio.
C’è una lacrima che scende lenta, taglia e fa male – …male – male?!
Il groppo in gola. Un sorriso rassegnato.
Io lo sapevo, eppure ci ho creduto ancora. Perché?

Ho scoperto che l'unica cosa vera è l'istinto e io lo seguirò, a costo di morire. Ancora.
VI…- Non pensare ch’io mi stia autocommiserando perché non è così.
Non so cosa voglio da te, non lo so più. Forse solo rivederti. Ma ti voglio regalare una parte di me, ora.
ETERNITY.
Siete troppo presi da voi stessi per vedere che qualcuno può morire con poco.
Non so cosa voglio, ma cosa volevo.

Prenderti tra le braccia e sentire l’amore dentro me.
Impossibile, per me. Io nella mia vita ho visto e sentito troppo. E’ bastata una canzone ad uccidermi.
Ecco perché ti mando UN CD.

Spero capirai. Quelle sono le MIE emozioni.
Solo mie.

VII…- Ok, Michè, siamo arrivati. L’orrore.
A volte non riesco proprio a trattenerlo, allora mi devo fermare, in tutti i sensi.
Qualcosa mi sta mangiando dentro. Dentro.
Ancora una volta, “io voglio solo morire”.
 
Interminabile il viaggio per arrivare dove si è già.
Tutto quanto credevo essere solo ideale
- Utopia -
Una mera illusione immateriale
Qualcosa con cui tenere viva questa vita
Atrofizzata nei propri giorni

Si rivela pura realtà.
Lunica.”

Ho scoperto che c'è un posto nella mente dove il presente si incontra con il passato e iniziano a distruggersi.
0…- Te stesso. Un infinito mondo. Infinito. Ogni tanto si unisce ad un altro, spesso collide. Spesso crolla su sè stesso. E poi c’è il giorno dopo per ricominciare. Un nuovo sole. Una nuova luna. Una nuova vita ed armonia. E tutto gira. Gira. Di nuovo. A volte, inspiegabilmente si ferma.
Si deve fermare.
Poi riparte, più velocemente.  
Allora ti alzi un giorno e pensi che tutto quello sia finito.
Eppure sai, sai dentro, che ricomincerà.
Cosa?!
 
E’ strano come il silenzio d’un’intera vita viene spezzato dal rumore d’un sorriso. 
Realtà e follia si uniscono. La pazzia diventa bisogno.
L’emozione amore. Le lacrime voglia di essere ancora qui.
La rabbia istinto.
Realtà e follia si uniscono. La pazzia diventa bisogno.
L’emozione amore. Le lacrime voglia di essere ancora qui.
La rabbia istinto.
E il sogno realtà.

“Interminabile il viaggio per arrivare dove si è già.
[…]
Verso l’iperuranio mi spingo
Tra sottili vibrazioni m’innalzo…
Sempre più in basso
Scivolando… Alto.
Rivolto ad ovest
Per giungere ad est.
Portando già dentro
Ciò per cui fuori son portato.
Ovunque sono ora
Ora sono ovunque
Perché sono parte del tutto
Sono parte di tutti.
(Ovunque io vada torno da me )
Non so più se sono io quello a parlare
Oppure io quello ad ascoltare.”

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